Glomerulonefrite nel gerbillo: cause, sintomi e trattamento

Foto dell'autore

By Raffaella Lauretta

Non solo Cani e Gatti

Glomerulonefrite nel gerbillo, è una malattia di natura infiammatoria che interessa i reni del roditore. Vediamo cause, sintomi e cura.

gerbillo
(Foto AdobeStock)

La malattia danneggia parti del rene, portando infine all’insufficienza renale. Per fortuna si tratta di una patologia che può essere trattata se presa in tempo.

Generalmente, i soggetti maggiormente colpiti sono i gerbilli che hanno superato l’anno di vita o più.

Esistono numerose forme di glomerulonefrite, con patogenesi, decorso e prognosi differenti, che vanno da forme asintomatiche a forme letali evolventi in modo acuto o cronico verso l’insufficienza renale.

In questo articolo andremo a capire quali le cause, i sintomi e il trattamento della glomerulonefrite nel gerbillo.

Cause della glomerulonefrite nel gerbillo

Le cause che possono portare l’insorgenza della glomerulonefrite nel gerbillo possono essere dovute a malattie infettive e non infettive, ovvero:

  • tumori maligni;
  • tumori benigni;
  • infezioni batteriche;
  • infezioni virali.

Sintomi

I sintomi clinici della glomerulonefrite nel gerbillo possono essere piuttosto variabili.

gerbillo
(Foto AdobeStock)

In alcuni casi la malattia può colpire senza la manifestazione di alcun sintomo.

Il sospetto della malattia glomerulare nasce dalla presenza di proteinuria a seguito di un esame delle urine, effettuato a tutt’altro scopo.

Ci sono invece altri casi in cui possono presentare i seguenti sintomi:

  • mancanza di appetito nel gerbillo;
  • letargia;
  • dimagrimento;
  • cattivo aspetto del pelo;
  • eccessiva minzione e consumo eccessivo di acqua;
  • respirazione rapida o affannosa;
  • frequenza cardiaca rapida;
  • temperatura corporea elevata;
  • cecità (dovuta al distacco della retina o ad emorragia retinica);
  • gonfiore a zampe, muso, garretti o scroto nei maschi o gonfiore addominale (causato da una raccolta di liquido nell’addome).

Potrebbe interessarti anche: Epilessia nel gerbillo: quali sono le cause, i sintomi e la terapia

Diagnosi e trattamento della glomerulonefrite nel gerbillo

Per poter diagnosticare la glomerulonefrite nel gerbillo, al veterinario basterà analizzare un campione di urina, per valutare la presenza di proteinuria e determinare la funzionalità renale dell’animale.

Inoltre potrà valutare di eseguire i seguenti esami:

  • radiografie toraciche e addominali per lo screening di malattie infettive, infiammatorie o neoplastiche sottostanti.
  • esame ecografico addominale per la valutazione della struttura renale e degli altri organi interni, come fegato e milza.

Infine, la diagnosi definitiva di glomerulonefrite nel gerbillo richiede una biopsia renale che può essere eseguita con metodica eco-guidata per minimizzare il rischio di complicanze e assicurare la raccolta di un adeguato campione tissutale.

Stabilita la diagnosi il veterinario prescriverà il trattamento che allo stato attuale è quello più efficace e specifico in caso di glomerulonefrite.

Si tratta dell’eliminazione degli antigeni offendenti, siano essi agenti infettivi o antigeni tumorali. Inoltre prescriverà anche la somministrazione di liquidi, corticosteroidi e antibiotici.

Nell’eventualità che l’animale dovesse risultare piuttosto debole, si potrà procedere con una terapia di supporto con integratori di vitamina B.

Ricordatevi che riconoscere i segnali di malessere nel vostro gerbillo è utile a potergli salvare la vita, in quanto molto spesso la prognosi positiva viene fuori dalla tempestività dell’intervento.

Trattare rapidamente le infezioni può aiutare a ridurre la possibilità che questi agenti infettivi colpiscano i reni del gerbillo. La glomerulonefrite se non trattata, può portare ad insufficienza renale cronica.

Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.

Raffaella Lauretta

Impostazioni privacy