Come curare il pelo e l’igiene dell’Akita (o Akita Inu): bagno e toelettatura

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By Stefano

Cani

Come possiamo tener ben curato il pelo del nostro Akita? Bisogna sapere come fargli il bagno ed eseguire la toelettatura.

Come curare il pelo e l'igiene dell'Akita
(Foto da Pinterest)

Perché il nostro cane stia bene è necessario aver premura anche del suo aspetto. L’Akita ha un portamento elegante, dato non solo dai suoi occhi a mandorla ma anche dai colori del suo manto. Come curare il pelo e l’igiene dell’Akita? È importante sapere come eseguire la toelettatura e come approcciare a fargli il bagno.

Il pelo dell’Akita (o Akita Inu)

Occhi furbetti e piccole orecchie a punta donano all’Akita uno sguardo misto tra il misterioso ed il distaccato.

Akita Inu
(Foto da AdobeStock)

L’Akita vive bene in casa ma prediligerebbe volentieri le temperature fredde: questo grazie alla caratteristica del suo manto.

Il pelo, infatti, è molto folto ed il sottopelo lanoso gli consente di resistere alle basse stagioni: fa da isolante in modo che la temperatura del corpo resti costante.

Non è un cane per chi non ami trovare peli morti di cane in giro per casa: l’Akita fa la muta un paio di volte l’anno e perde molti peli.

Bisogna spazzolarlo spesso, utilizzando per le zone dove il pelo è corto una spazzola di media durezza, per il resto del corpo una spazzola con denti in acciaio.

La rimozione dei peli morti stimola la crescita di quelli nuovi nonché la rigenerazione cellulare dell’epidermide.

Sulla coda il pelo è più liscio e lungo, sul resto del corpo corto ma spesso e duro: per questo c’è bisogno di una spazzola resistente che tolga non solo il pelo in eccesso ma anche eventuali residui di sporco o insetti.

Dato il caratterino dell’Akita non tanto incline alle costrizioni, è opportuno che già da cucciolo sia abituato a certe pratiche d’igiene.

Di solito il pelo, cadendo, si accumula dietro le orecchie: bisogna spazzolare bene il cane partendo dall’alto verso il basso.

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Come eseguire il bagno all’Akita

L’Akita, a differenza di altri cani, provvede da sé alla pulizia del suo pelo, un po’ come i gatti, e non ha bisogno di essere lavato tanto spesso.

Akita
(Foto da Pixabay)

Ovviamente, qualora scorrazzasse per luoghi quali la fanghiglia di un ruscello, la sabbia del mare o terreni incolti, è logico che occorrerebbe lavarlo.

È consigliabile che, già a partire dai tre mesi di vita, L’Akita venga educato sia ad essere spazzolato che lavato.

Sarebbe opportuno iniziare a lavare il cane dalla schiena, facendo in modo che lo shampoo penetri bene anche nel sottopelo.

Non potremmo usare uno shampoo che usiamo per noi, il pH della pelle di un cane non è uguale al nostro e gli causeremmo dei danni alla cute.

Senza esigenze particolari, basta lavare un Akita ogni due mesi: è molto importante risciacquare il prodotto ed asciugare bene poi il manto.

Proprio per il sottopelo lanoso, potremmo rischiare che questo resti umido e causi sia malanni al cane sia diventi ottimo terreno fertile per microrganismi.

Usare solo un asciugamano potrebbe non bastare: spesso occorre una esaustiva asciugatura a caldo.

Siccome il pelo è particolare, oltre allo shampoo sarebbe opportuno utilizzare anche un balsamo: fa in modo che il pelo non si elettrizzi e che sia facilmente pettinabile.

Qualora dovessimo lavare il nostro Akita ma avessimo poco tempo, o che solo per una rinfrescata al pelo, potremmo optare per uno shampoo secco.

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Igiene generale nell’Akita e consigli

Come che per noi, una corretta igiene per L’Akita non può prescindere dalla pulizia di altre parti del corpo.

Akita
(Foto da Pixabay)

È molto importante, infatti, pulire spesso le orecchie al cane: sono alquanto delicate e basta poco perché possano innescarsi infezioni. Meglio usare una garza che l’ovatta.

Sappiamo quanto siano pericolose le otiti non curate; anche le infezioni fungine possono svilupparsi, soprattutto se resta umido il padiglione auricolare.

Perché l’Akita stia calmo e sereno durante le operazioni di toelettatura, a parte essere stato educato da piccolo, è bene che venga distratto con giochini o piccoli premi in cibo.

Questo è un cane che segue le direttive di quello che ha scelto come padrone, ma il fatto di essere legato per la toelettatura da estranei potrebbe indurre stress nel cane.

Le prime volte, infatti, è bene essere presente durante le operazioni del toelettatore e far capire al cane che “il padrone approva la sua presenza e dunque anche lui deve accettare la figura del toelettatre”.

Oltre alle orecchie è bene procedere anche a:

  • Tagliare le unghie: quella dell’ultimo dito non appoggiando a terra non si consuma e dunque va ben limata;
  • Pulire i denti: il tartaro provocherebbe gengiviti ed infiammazioni fino a generare carie ed infezioni.

Oggi in commercio ci sono ottimi prodotti che potremmo usare per la cura del nostro Akita: anche a seconda dell’età occorre scegliere il prodotto giusto, sia per un cucciolo che per un cane anziano.

Senza dubbio l’Akita non è amante troppo dell’acqua, ma il trucco sta in una corretta educazione e nel feeling che si riesce ad instaurare con l’amico peloso.

Per quanto non sia tanto socievole, per il proprietario si farebbe ammazzare e, se preso nel verso giusto, lo seguirebbe in tutto e per tutto.

S. A.

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