Santhià: denunciata donna per maltrattamento di 16 cani (FOTO)

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By Francesca DM

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Santhià, terribili le condizioni nelle quali erano tenuti i 16 cani dalla donna che doveva prendersi cura di loro

Cucciolo in gabbia (Screen Facebook)
Cucciolo in gabbia (Screen Facebook)

Prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe non è cosa da poco, e di certo non per tutti. Accudirli, amarli, proteggerli è il minimo che possiamo fare per loro una volta scelto liberamente di prenderli con noi.

Nessuno ci obbliga, e non c’è nessuna logica o umanità nel tenerli con noi per poi maltrattarli e fargli passare le pene dell’inferno solo perché l’essere umano a volte è atroce. Come si può guardarli negli occhi e negargli la vita che si meriterebbero?

L’ennesimo caso di maltrattamento è stato denunciato a Santhià, Piemonte, dove è stato posto il sequestro preventivo dei 16 cani e della struttura.

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Maltrattamento a Santhià

Cane incatenato (Pixabay)
Cane incatenato (Pixabay)

L’ennesimo caso di maltrattamento, questa volta a Santhià, Piemonte, dove una donna è stata denunciata per le agghiaccianti condizioni nelle quali teneva i suoi animali. Dopo svariati controlli da parte dell’Asl e dei militari del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestale di Vercelli, si è giunti alla decisione di porre sotto sequestro la struttura e di denunciare la proprietaria.

Poco distanti dalla sua abitazione, gli animali erano tenuti in condizioni deplorevoli, denutriti, condizioni igienico-sanitarie del tutto assenti come lo spazio a disposizione dei poveri cani, escrementi degli animali presenti nelle gabbie dove vivevano, gravi segni di lesioni, e la cosa peggiore era la loro visibile paura.

Svariate le razze presenti, tra cui pastore tedesco, shar-pei, meticci, beagle, rottweiler e lupo cecoslovacco. Li aveva si, presi e portati con se, ma senza poi curarsene, ne fisicamente ne emotivamente. Le accuse per la donna sono quindi di maltrattamento di animali e “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura“, che ricordiamo sono severamente puniti dalla legge.

Dopo il sequestro preventivo, gli animali sono stati portati in una struttura per essere curati, dato le condizioni nelle quali versavano trovando parassiti e altre varie patologie, accuditi e per poi finalmente essere adottati da chi li amerà incondizionatamente.

 

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F.D.M

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