Le paure dei gatti: le 8 cose che li terrorizzano e perché

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By Francesca Ciardiello

Gatti

Sebbene sia un animale furbo e intelligente, anche il micio talvolta non sa controllare il terrore: ecco quali sono le paure dei gatti e perché.

Le paure dei gatti
Le paure dei gatti: quali sono e perché (Foto Pixabay)

Sia che si tratti di un cetriolo sia di un elettrodomestico, alcune paure dei gatti sono davvero incomprensibili a noi umani, come tante altre cose che riguardano il nostro amico felino d’altra parte. Davanti al terrore c’è poco da fare: anche un animale coraggioso ed indipendente come il gatto fa un passo indietro (anche un salto, in realtà!). Ma da cosa dipendono e come aiutarlo ad affrontarle meglio? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle paure dei gatti e perché alcune proprio non riusciremo mai a spiegarle.

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I gatti hanno paura: perché

Micio che ha paura
Micio che ha paura (Foto Pixabay)

Sembra difficile immaginare che un animale come il micio, che sa sempre cavarsela da solo e in ogni situazione, possa essere terrorizzato da un ortaggio o dal rumore di un elettrodomestico. Eppure è così! Un grande predatore, il cui istinto da cacciatore è scritto nel DNA, eppure scappa di fronte a un cetriolo. Sul web si possono vedere video del genere, che fanno di certo sorridere, ma ci pongono anche di fronte ad alcune domande come: perché il gatto ha paura? Ha il terrore di quello che non sa spiegarsi, di cui non conosce l’origine e soprattutto il fine.

Di certo anche il suo costante stato di allerta e di agitazione, anche durante il sonno mai tranquillo del micio, lo rende sempre guardingo: in pratica non si rilassa mai (Leggi qui: Come dorme il gatto: quel che c’è da sapere sul sonnellino di Micio)! Non sarebbe corretto definirlo un animale ansioso, bensì in stato di eterna vigilanza su di sé e sul territorio che sente di dover proteggere, come se il pericolo fosse sempre in agguato e pronto a colpire.

D’altra parte è la stessa natura di questo animale, abituato a vivere tra i pericoli della strada fin dall’origine e a cacciare per procacciarsi del cibo, a non fargli perdere mai ‘il controllo’.

Come capire che un gatto ha paura

Come sempre il linguaggio del corpo del felino ci dà utili indicazioni per capire lo stato d’animo del gatto e se è il caso di intervenire o meno. Certo un gatto si impara a conoscerlo col tempo, tuttavia ci sono degli atteggiamenti che ci indicano il suo terrore nei confronti di qualcuno o qualcosa:

  • coda bassa o piegata verso il basso,
  • orecchie ‘aderenti’ alla testa, completamente ripiegate,
  • occhi bene aperti,
  • tremore diffuso,
  • posizione fetale,
  • schiena curvata per incutere timore.

Inoltre è fondamentale osservare il suo comportamento: se si nasconde sotto al letto e non ha nessuna intenzione di uscire, se resta immobile, se cerca di nascondersi ovunque e se è aggressivo, è probabile che lo faccia solo perché ha paura (Leggi qui: Il gatto alza la coda, e tutte le altre posizioni: cosa vuole comunicare). In ogni caso se capiamo qual è la causa del suo terrore, facciamo in modo da allontanarlo e da non sottoporlo a provocazioni continue.

Le paure dei gatti: le 8 cose che li terrorizzano

Le paure dei gatti
Le paure dei gatti: l’aspirapolvere (Foto AdobeStock)

Se per alcune sue paure non riusciamo a darci una spiegazione, pensiamo che comunque ogni cosa che non può essere controllata o che il gatto non conosce potrebbe incutergli timore. Questo accade perché il micio è sempre guardingo e si aspetta ‘il peggio’ dalle situazioni, o quanto meno che possano rivelarsi pericolose per lui e per il suo territorio. Quindi non dovrà mai farsi trovare impreparato di fronte alle avversità. Vediamo ora quali sono le 8 cose che gli mettono paura.

  • Dei loro simili: proprio per la loro ossessione di essere sempre guardinghi, non si fidano del prossimo, sia che si tratti di un umano sia che si tratti di un animale (perfino di altri gatti). Per non parlare dei cani: non a caso si dice ‘fare come cane e gatto’ per un motivo preciso! Se vediamo che tra animali non c’è voglia di giocare, non forziamoli e lasciamo loro il tempo di conoscersi o di ignorarsi.
  • Estranei: le persone sconosciute e i bambini non piacciono al micio. Forse perché non conoscono le loro intenzioni e non sanno se possono fidarsi o meno… quindi ne stanno alla larga (Leggi qui: Il gatto ha paura di me: perché succede e come rimediare?). Spesso cercano dei nascondigli oppure occupano dei territori per paura che questi estranei possano usurparli, magari anche solo per giocare. Inoltre i bambini risultano fastidiosi per il loro volume e la voce stridula: quindi forse, più che di paura, è il caso di parlare di fastidio.
  • Elettrodomestici: al primo posto sicuramente vi è l’aspirapolvere. Questo oggetto ‘misterioso’, da cui proviene un suono assordante e che si muove senza controllo, mette loro paura. Tuttavia anche la lavatrice, che resta ferma a centrifugare al suo posto, incute timore. Insomma tutto ciò che è molto rumoroso e improvviso, come ad esempio i fuochi d’artificio, li terrorizza.
Gatto e cetriolo
Gatto e cetriolo (Foto AdobeStock)
  • Il cetriolo: stavolta si tratta di un oggetto che non si muove, ma ai gatti basta vederlo per saltare e scappare a zampe levate. Però, a pensarci bene, questo ortaggio somiglia ad un serpente, sia per la lunghezza, sia per la forma sia per il colore verde (Leggi qui: Perché il gatto ha veramente tanta paura dei cetrioli?).
  • Le calze: di questo oggetto non sappiamo dare una spiegazione. Probabilmente perché le calze ricordano loro dei serpenti o comunque altri animali lunghi che possono insidiarsi nei loro luoghi.
  • Palloncini: ne sono terrorizzati, eppure con una zampata potrebbero romperli. A quel punto però sarebbe lo scoppio improvviso a fare loro paura. Insomma in ogni caso il palloncino, che si muove libero e leggero, occupando spazi e luoghi, ai gatti fa proprio paura!
  • Veterinario: tutto ciò che concerne visite dal veterinario, ovvero il luogo, le scatole dei medicinali o gli strumenti per il primo soccorso, ma anche la stessa figura del medico veterinario, incute nei gatti un certo timore. Questo è dovuto sicuramente ad un’esperienza poco piacevole che li ha traumatizzati, come ad esempio una visita o la vaccinazione. In questo caso si tratta di paure necessarie, che non possono essere evitate perché molto utili. Perfino il viaggio in auto è un evento stressante per il micio, perché il più delle volte gli spostamenti di questo tipo, lo conducono dal veterinario (Leggi qui: Il gatto ha paura del veterinario: come tranquillizzare micio).
  • Acqua: infine i gatti temono l’acqua, ma ne sono proprio terrorizzati. Il momento del bagnetto è un evento assolutamente traumatico per loro, sebbene esistono rare eccezioni che vedono il gatto rilassarsi in una vasca (Leggi qui: Il gatto sta annegando: cosa fare se il micio è finito in acqua). Probabilmente perché non la conoscono, sono per natura da sempre abituati a luoghi desertici e privi di specchi d’acqua, quindi la vivono come una minaccia (tanto per cambiare!). E poi questo elemento naturale altera il loro odore naturale e non ne hanno alcun bisogno: provvedono da soli alla loro igiene personale.

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Le paure dei gatti: cosa fare per aiutarlo

Gatto e acqua
Gatto in piscina (Foto Pixabay)

Può sembrare banale ma la risposta è evitare di sottoporlo a continue pressioni e mettergli davanti degli oggetti solo per il nostro insano ‘divertimento’. Il nostro compito è quello di rassicurarlo, o magari allontanarlo da quello che sente come un pericolo e una minaccia. E’ importante, come nel caso degli estranei che entrano in casa, farlo abituare alle nuove presenze e a mostrarsi, se non amichevole, quanto meno non aggressivo. Se poi notiamo che proprio non riesce a superare alcune paure è il caso di distrarlo con qualcosa che gli piace di sicuro, sia che si tratti di un giocattolo sia del suo snack preferito.

In ogni caso non dobbiamo forzarlo: se ha paura lasciamolo stare e non costringiamolo ad avere contatti con il palloncino o con un paio di calze, anche perché potremmo ottenere da lui anche una reazione aggressiva e violenta. Soprattutto se si tratta di un disturbo comportamentale del micio, è meglio non fare nulla e aspettare che passi da sola questa sua agitazione.

Francesca Ciardiello

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