Storie sui cani così assurde che potrebbero sembrare inventate

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By Fabrizio B

Cani, Curiosita

A chi non piacciono le favole sugli animali, magari su un bel cane? Ma qui parliamo di vere storie sui cani, fatti assurdi realmente accaduti nel mondo.

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Le storie sui cani più bizzarre con questi animali protagonisti. (Foto Pexels)

Per noi padroni, i nostri cagnolini sono probabilmente la cosa più interessante del mondo, e riempiamo i nostri amici e parenti (per non parlare dei nostri profili social!) con foto e fatti su di loro che ci sembrano impossibili da non condividere con il mondo. Ma in realtà, c’è sempre chi può metterci in ombra con una storia più assurda e incredibile della nostra. In questo caso, parliamo delle storie sui cani più bizzarre e strane che siamo riusciti a trovare nel web. Che siano scoperte scientifiche, comportamenti assurdi o cose successe ai pelosetti di tutto il mondo, l’importante è che siano veramente uniche.

Le storie sui cani più assurde

prima adottare cane
Pronto ad essere protagonista di queste storie sui cani? (Foto Pexels)

Il cane che ha sparato a un cacciatore

Nel 2019, l’ex giocatore di football Matt Branch e i suoi amici sono andati a caccia di anatre. Portarono con loro un simpatico labrador di nome Tito. L’ex guardalinee della Louisiana State University aveva lasciato un fucile carico nel retro del pickup. La sicura era ovviamente inserita, rendendo sicura l’arma. Il gruppo si era allontanato solo a pochi metri di distanza per prepararsi per l’inizio della loro battuta di caccia nei pressi del Lago Eagle nel Mississippi. 

Il cane Tito improvvisamente ha deciso di saltare in piedi nel retro del pickup. In tal modo, è riuscito a togliere la sicura del fucile calibro 12 e a premere il grilletto. Lo sparo ha attraversato il fianco della vettura, e ha colpito il 29enne Branch nella coscia sinistra. Matt ha subito diversi interventi chirurgici, ma il danno era troppo grave: alla fine i medici hanno dovuto amputargli la gamba.

Il recupero sulla piattaforma petrolifera

Nel 2019, i lavoratori di una piattaforma petrolifera sono rimasti sbalorditi nel trovare un cane nell’acqua. Il loro luogo di lavoro, una piattaforma petrolifera, si trovava a 220 chilometri dalla costa della Thailandia, e questo simpatico cucciolone riuscì a nuotare verso la piattaforma dove si aggrappò disperatamente alla base. L’equipaggio ha costruito allora un rudimentale guinzaglio, e ha dovuto provare per 15 minuti prima che lo riuscissero a mettere al collo dell’animale e lo trascinassero in salvo. Il cane fu asciugato, ristorato con acqua e carne, e gli fu anche data una simpatica ghirlanda di fiori da indossare. 

I membri dell’equipaggio gli diedero anche una sorta di cuccia e lo chiamarono Boonrod. In Thailandia, questo termine è usato per i sopravvissuti che hanno un buon karma. Una volta riportato a terra Boonrod, i veterinari hanno dichiarato che il cane era in buona salute e lo hanno ospitato presso un gruppo di salvataggio di animali. Uno degli operai della piattaforma petrolifera, Vitisak Payalaw, disse che avrebbe adottato Boonrod se nessuno gli avesse offerto una casa definitiva. Non è chiaro come il cane sia finito a tutta questa distanza dalla costa, ma è probabilmente caduto da una nave da pesca.

Proprietari di cani con i cuori spezzati

cane con occhiali
L’amore per i cani può fare quasi male. (Foto iStock)

Nel 2016, Joanie Simpson del Texas ha attraversato un periodo molto difficile. Il figlio di 62 anni ha subito un intervento chirurgico, il marito di sua figlia aveva perso il lavoro e un affare di compravendita di proprietà stava andando male. Peggio ancora, il suo amato yorkshire terrier Meha aveva un’insufficienza cardiaca congestizia. Joanie amava alla follia quel cagnolino, ma il suo animale domestico stava tanto male che fu organizzata una data per procedere con l’eutanasia. Quando purtroppo arrivò quel giorno, Meha sembrava stare bene, e Joanie annullò l’appuntamento. Lo yorkshire morì di cause naturali il giorno dopo, ma in modo terribile sotto gli occhi della sua proprietaria.

Una mattina, Joanie si svegliò con tutti i sintomi di un infarto. Fu trasportata in aereo in un ospedale di Houston dove il personale di emergenza si stava preparando per il suo arrivo. Tuttavia, si è scoperto che Joanie non ha mai avuto un infarto: ha invece sperimentato una vera e propria condizione medica chiamata “sindrome del cuore spezzato”. Questa condizione – a volte fatale – imita gli attacchi di cuore e può essere scatenata da emozioni forti, come il lutto. Poiché i proprietari di cani spesso piangono intensamente i loro animali domestici, non dovrebbe sorprenderci il fatto che Joanie non sia stato il primo caso registrato in cui qualcuno ha sviluppato questa pericolosa condizione dopo la morte del proprio cane.

L’amore verso i cani potrebbe essere genetico

Nel 2019, i ricercatori si sono chiesti se l’amore per i cani fosse genetico, e la Svezia era il luogo perfetto per scoprirlo. Il paese detiene infatti il maggior numero di gemelli, e richiede che tutti i cani siano registrati presso la Board Of Agriculture (un’organizzazione per lo sviluppo agriculturale) svedese. Gli studi sui gemelli consentono agli scienziati di confrontare i dati genetici, comportamentali e ambientali tra persone che condividono il 50-100% del DNA. Lo studio del 2019 è stato molto accurato, esaminando i dati di più di 85mila gemelli adulti. 

Successivamente, il team ha esaminato i registri di proprietà di cani per 15 anni. Solo poco più di 8500 persone possedevano un cane come animale domestico. Sorprendentemente, i modelli al computer hanno scoperto che la genetica e i fattori ambientali riuscivano a prevedere allo stesso modo quelli con le maggiori probabilità di adottare un cane. Mentre i geni esatti rimangono non identificati, i modelli di DNA degli amanti di cani erano leggermente più alti nelle donne. Lo studio ha aggiunto un tassello interessante alla ricerca precedente sui benefici per la salute della proprietà del cane. Ha suggerito infatti che i benefici per la salute come una migliore forma fisica e l’umore potrebbero essere parzialmente spiegati dalla genetica.

Cani robotici

E tra le storie sui cani, di certo non poteva mancarne una con i robot! La Boston Dynamics è una società di proprietà di Google specializzata in tecnologia, ed uno dei loro campi è la robotica. Negli ultimi anni, la società ha rivelato l’intenzione di utilizzare i cani robot per consegnare i pacchi ai clienti. Simpaticamente chiamata Spot, una di queste macchine portapacchi assomigliava davvero a un cane: camminava su quattro zampe, saliva le scale ed era abbastanza agile da resistere alle spinte.

La compagnia non è stata molto chiara su come avrebbero pensato di combattere contro i furti o gli abusi contro questi cuccioloni robotici, una volta usciti in strada per consegnare la posta di qualcuno. Spot aveva anche un fratello minore chiamato SpotMini che sembrava un ibrido tra un cane e una giraffa. Questa intelligente creatura riusciva anche a mappare il mondo attorno a sè, in modo che potesse facilmente aggirare gli ostacoli. La Boston Dynamics ha anche testato i due cani robot come lavoratori nelle linee di produzione in fabbrica. In retrospettiva, questa potrebbe essere un’opzione più sicura per la sicurezza di questi robot.

Un sorprendente cane neolitico

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Le scoperte più assurde sui cani a volte sono capitate in modo bizzarro. (Foto Pixabay)

Nel 1901, i ricercatori hanno studiato una tomba neolitica, che si trovava nelle Isole Orcadi scozzesi a Cuween Hill. All’interno sono stati scoperti circa 24 teschi di cani. Uno studio successivo ha scoperto che gli animali furono sepolti circa 4.500 anni fa, quando la tomba aveva già 500 anni. Ma per quanto insolito, la vera sorpresa è arrivata nel 2019 quando un cranio è stato ricostruito. Gli scienziati volevano sapere che aspetto avevano i cani scozzesi durante il Neolitico. Dopo una scansione 3D con cui sono stati misurati tutti i particolari del cranio, i dettagli sono stati usati per creare una testa “reale” usando tecniche forensi.

Il risultato è stata una creatura simile ad un lupo. E visto che in quell’epoca il cane veniva già addomesticato, la sua somiglianza con il lupo grigio europeo era piuttosto inaspettata. L’animale, che aveva le dimensioni di un collie, mancava anche della fronte alta dei cani moderni. Oltre a fornire così un curioso sguardo verso gli antichi cani scozzesi, il cranio ha anche mostrato la loro importanza nelle sepolture rituali.

Il più raro cane riscoperto

Per decenni nessuno ha visto il cane selvatico dell’altopiano della Nuova Guinea, tanto che l’opinione generale ha dichiarato che si erano ormai estinti. Tuttavia, due fotografie (poco utili, però) scattate nel 2005 e nel 2012, suggerivano che questi cani potevano essere ancora vivi. Nel 2016, un’impronta simile a quelle di un cane è stata ritrovata negli altopiani della Nuova Guinea. Sono state disposte delle telecamere lungo questa pista e in due giorni i dispositivi hanno catturato 140 immagini di almeno 15 diversi cani selvatici.

Ma ancora meglio, i ricercatori hanno incontrato gli animali faccia a faccia: maschi, femmine e cuccioli giocosi hanno dimostrato che esisteva una popolazione in piena vitalità. La maggior parte aveva pellicce dorate, orecchie dritte e code arricciate verso la schiena. I campioni di DNA hanno restituito altri frammenti interessanti. I cani selvatici sono ufficialmente i canidi più primitivi e antichi del mondo, e vivono sull’isola da circa 6000 anni. Sono anche legati al dingo australiano e al cane canoro della Nuova Guinea. Esistono ancora solo 300 cani canori, e sono la versione allevata in cattività del cane selvaggio delle Highland.

I cani hanno le sopracciglia manipolative

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Il cane ha imparato a manipolarci… con lo sguardo! (Foto Pixabay)

Fido distrugge il divano, mentre è seduto tra i brandelli di spugna e viene rimproverato, il furbo cucciolone guarda il proprietario con un certo sguardo. Le sopracciglia sollevate rendono questo killer di poltrone confuso, dispiaciuto e vulnerabile, e il perdono si insinua sotto le nostre migliori difese. Nel 2019, i ricercatori hanno scoperto che i cani si sono evoluti per manipolare gli umani tramite le sopracciglia. Imitano le emozioni umane per innescare una risposta utile per loro: non si tratta però di una trama malvagia contro l’umanità intera, ma molto probabilmente di una vera e propria selezione naturale guidata dai proprietari.

Per migliaia di anni, le persone hanno avuto più cura dei cani a cui si sentivano collegati. Di conseguenza, i cani hanno sviluppato muscoli speciali intorno agli occhi. Completamente assente o sottosviluppato nei lupi, questo tipo di muscoli consente ai cani di sollevare intensamente le sopracciglia per toccare le corde del cuore umano. Solo l’husky siberiano è escluso da questo comportamento. In quanto parente stretto del lupo, anche i muscoli oculari dello “sguardo da cucciolo” dell’husky sono sottosviluppati.

Tracker professionali per la pupù

Continuiamo tra le nostre storie sui cani con qualcosa di poco… profumato. Nel 1997 è stato fondato il programma di conservazione canina; conosciuto anche come “CK9”, addestrava i cani a trovare gli escrementi della fauna selvatica. La maggior parte dei cani sono da recupero, con una forte fissa per le palle giocattolo; e proprio questa ossessione per la palla è il requisito fondamentale per scegliere nuovi candidati CK9. Il giocattolo infatti funge sia da strumento di addestramento, che da ricompensa.

Il programma offre un modo non invasivo di raccogliere informazioni su animali minacciati ed in pericolo. Gli escrementi sono insolitamente pieni di dettagli personali, un singolo deposito può rivelare il genere, lo stadio della gravidanza, la dieta e la salute dell’animale. Può anche consentire agli scienziati di riconoscere le persone volendo. La più notevole impresa di localizzazione coinvolge le orche al largo delle coste del Canada. Mentre si trovavano sul ponte di una barca da ricerca, alcuni cani CK9 in più occasioni hanno individuato delle zolle galleggianti (ma molto veloci ad affondare) di orche.

I cani usano il campo magnetico terrestre

È risaputo che gli uccelli migrano usando il campo magnetico del pianeta. In uno studio conclusosi nel 2014, i ricercatori hanno annunciato che anche i cani sfruttano questo campo, ma il motivo per cui lo usano è strano. Lo studio ha lavorato per due anni, ha osservato 70 cani di 37 razze diverse, ed ha registrato le loro abitudini nell’andare al bagno.

Nel tentativo di trovare un collegamento tra il fare i bisognini dei cani ed il campo magnetico terrestre, il team ha osservato 1.893 defecazioni e 5.582 minzioni. Stranamente, i cani preferivano che i loro “affari” si svolgessero lungo un asse nord-sud; e la scoperta più strana fu che i cani evitavano attivamente di accovacciarsi lungo l’asse est-ovest. Nonostante tutto il lavoro svolto durante migliaia di questi momenti “al bagno”, i ricercatori non riescono ancora spiegare perché i cani lo facciano.

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Fabrizio Burriello

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