Trovare un cat sitter: scegliere quello perfetto per noi e il nostro gatto

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By Fabrizio B

Curiosita, Gatti

Se dobbiamo necessariamente lasciare il nostro micio a qualcuno, non è facile trovare un cat sitter di cui fidarci. Ecco come scegliere quello adatto a noi.

Come trovare un cat sitter perfetto per il nostro micio?
Come trovare un cat sitter perfetto per il nostro micio? (Foto Pexels)

Se dobbiamo andare in viaggio o in vacanza, e non possiamo portare il nostro gatto con noi, dovremmo affidarlo alle cure di un cat sitter di fiducia. Ma non è sempre facile trovare una persona che sia professionale, adatta alle nostre esigenze e brava con il nostro micio. Per fortuna però, ci sono tante possibilità tra cui scegliere, e con questa pratica guida sarà facile lasciare in mani fidate il nostro pelosetto quando dobbiamo necessariamente lasciarlo a casa senza di noi.

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Scegliere tra i nostri amici e parenti

Perchè il gatto strofina la sua faccia sulla nostra?
Perchè non chiedere a un amico o un parente di aiutarci? (Foto Pexels)

Una delle scelte più semplici (ed economiche) è chiedere a un parente, un amico o un vicino di prendersi cura del nostro micio a casa nostra.

Ogni gatto ha la sua personalità, il suo carattere e le sue esigenze, per cui a seconda di questi aspetti potrebbero servire due o tre visite al giorno.

In ogni caso, la persona che si occuperà del nostro amico a quattro zampe dovrà occuparsi del suo cibo, di eventuali medicine, di giocare con lui/lei, e di pulire la lettiera.

Potremmo anche aver bisogno di chiedere al nostro cat sitter di restare a casa nostra anche di notte, per fare compagnia al nostro micio.

E magari, se prendiamo accordi con una persona di fiducia, potrebbe anche occuparsi di annaffiare le piante, prendere la posta, e qualche semplice faccenda domestica.

Se abbiamo un parente o un amico fidato che può prendersi cura del nostro micio, potrebbe essere la soluzione migliore per i gatti più timidi.

Un animale dal carattere più chiuso, infatti, potrebbe avere problemi di stress se lo portiamo in pensione.

Inoltre, può essere anche una scelta molto economica, magari addirittura gratis. Oppure potremmo offrire una cifra simbolica per il suo aiuto.

Ma potrebbe anche essere l’opportunità per un giovane studente (che sia responsabile e di fiducia) di guadagnare un po’ di soldi.

Se il nostro micio è d’accordo nel modificare le sue abitudini, potremo anche pensare di portarlo assieme alle sue cose a casa del cat sitter.

Portare il gatto in pensione

iperestesia nel gatto
Portare il gatto in pensione può essere una buona scelta. (Foto AdobeStock)

Esistono anche le pensioni (a volte anche alcune cliniche veterinarie), che possono aiutarci accogliendo il nostro gatto, se non vogliamo trovare un cat sitter.

Queste strutture di accoglienza per animali domestici, solitamente hanno del personale che cura i loro ospiti pelosi durante parte della giornata, per 10-12 ore circa.

Di solito gli animali restano soli di notte, al sicuro e in gabbie o recinti comodi, dove possono riposare tranquillamente. Alcune strutture offrono assistenza anche di notte.

Queste pensioni offrono spesso servizi di ospitalità sia per cani che per gatti, alloggiando i gatti di solito separatamente dai cani per non stressarli.

I mici potrebbero infatti sentirsi nervosi se sentono l’odore, il suono e la vista dei cani. Le strutture esclusive per gatti sono invece più rare.

La scelta di mettere il nostro micio in pensione può essere una buona opzione se il nostro gatto è amichevole, e non si sente nervoso fuori dal suo ambiente abitudinario.

Se il micio ha esigenze mediche particolari, poi, sono perfette visto che il personale potrà curare e dare eventuali farmaci al gatto, magari anche con un veterinario interno.

In genere, una pensione costa di più di un amico che cura il nostro micio, ma può essere più economica di un cat sitter professionale.

In ogni caso, di solito è meglio lasciare al gatto il suo cibo abituale, e magari un lettino o una coperta. Magari anche i suoi oggetti e giochi preferiti per stare a suo agio.

Spesso le strutture offrono una lettiera e tutto il necessario, ma se il nostro pelosetto è schizzinoso meglio portare la sua solita lettiera.

Scegliere un cat sitter professionale

Il gatto fa pipì sui vestiti
Con i social network potrebbe essere facile trovare un cat sitter! (Foto AdobeStock)

Se non riusciamo a trovare un amico che possa aiutarci a curare il micio, è meglio puntare a un cat sitter professionista.

Si tratterà di una persona che verrà a casa nostra più volte al giorno, nutrirà e giocherà con il nostro gatto, e pulirà la sua lettiera.

Se prendiamo accordi con il nostro cat sitter per restare a casa nostra, potrà essere una compagnia a tempo pieno per il nostro micio.

Allo stesso modo dei non professionisti, anche lui/lei potrà anche aiutarci in casa con piccole faccende domestiche.

I modi per trovare un cat sitter professionista sono molti. Potremmo chiedere consiglio al nostro veterinario, a un toelettatore, o anche ad amici e vicini che hanno gatti.

Se non riusciamo a trovarlo così, cercando sui siti specializzati e sui social network, troveremo di certo qualcuno in zona che sia adatto a noi.

Le tariffe variano in base alla zona, ai servizi pattuiti, e a quanto tempo saremo lontani da casa. Di solito sono simili a quelle di una pensione, magari più alte se includono la notte.

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Prima di andare via da casa

Anche il gatto può giocare ai videogiochi e divertirsi
Mentre siamo via, chiediamo aggiornamenti al pet sitter. (Foto AdobeStock)

Una volta deciso chi si occuperà del nostro gatto, dobbiamo far familiarizzare questa persona con la nostra casa, le abitudini e le esigenze del nostro micio.

Prepariamo delle istruzioni su tutto quello che può servire:

  • Quando dare da mangiare al gatto, e quanto cibo.
  • I farmaci di cui ha eventualmente bisogno.
  • Tutte le cure da non far mancare al micio.
  • I contatti del nostro veterinario per ogni emergenza.

Mostriamo poi al cat sitter dove teniamo il cibo, la lettiera, la sabbietta, i prodotti per la pulizia e tutti gli accessori che possono servire.

Se invece portiamo il micio in pensione, sarà la struttura a chiederci di compilare una lista di istruzioni sull’alimentazione e le esigenze del nostro micio.

Chiediamo anche di tenerci aggiornati nei giorni in cui saremo via, con foto e messaggi o email che ci facciano sapere come sta il micio.

Alcune strutture hanno addirittura delle webcam, con cui i padroni possono verificare in ogni momento come sta il loro pelosetto.

Sapere che il nostro micio sta bene, è felice ed è in buone mani, ci farà stare più tranquilli in viaggio senza doverci preoccupare del nostro amato amico a quattro zampe.

F. B.

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